Lina Merlin, la senatora che promosse la attuale legge che regola la prostituzione in Italia
La attuale legge che tratta il tema della prostituzione in Italia risale al 1958 ed è conosciuta come Legge Merlin, che prende per l’appunto il nome dalla sua promotora e prima sottoscrittrice Lina Merlin, la quale è stata inoltre la prima donna ad essere eletta in Senato in tutta Italia.
Prima che si approvasse la Legge Merlin la prostituzione era totalmente legale in Italia e i protettori guadagnavano enormi cifre di denaro ricattando ed obbligando le donne a prostituirsi. In seguito alla approvazione di questa legge – tuttavia in vigore – le donne e gli uomini che vogliono prostituirsi legalmente in Italia possono continuare a farlo come già facevano e continuano a fare, senza guardare troppo lontano, in citta sviluppate come Trieste per fare solo un esempio: https://www.millerotici.com/escort/friuli-venezia-giulia/trieste/. Un dato di fatto è che, in seguito a questa legge, fu duramente sequestrato tutto ciò che otteneva beneficio dalla prostituzione (inclusi i ricavi di quando la si svolgeva in proprio), e fu definitivamente considerato reato incitare, minacciare o obbligare in qualsiasi modo un’altra persona a prostituirsi.
Perchè la Legge Merlin non abolì completamente la prostituzione
Una delle ragioni principali per la quale Lina Merlin decise di non abolire totalmente la prostituzione fu permettere a chiunque di di prendere decisioni in modo personale ed inviolabile, un qualcosa che garantisce anche la Costituzione italiana. In questo modo si da libertà assoluta ad uomini e donne che desiderano offrire sesso volontariamente in cambio di denaro, anche se poi furono duramente perseguite e chiuse tutte quelle case di tolleranza all’interno delle quali si andavano svolgendo attività prostitutive con numerosi abusi, violazioni ed atti di violenza contro donne ed uomini che svolgevano questa attività, molte volte contro la propria volontà.
Com’era la situazione in Italia prima della legge Merlin
Nel corso degli anni 50, prima dell’approvazione di tale legge, in Italia le prostitute non solo lavoravano legalmente, ma dovevano inoltre sottoporsi a controlli sanitari periodici ed obbligatori per evitare che le malattie da trasmissione sessuale si propagassero tra la clientela. Certamente questa era solo teoria, perché in effeti questi controlli si facevano sporadicamente e, in ogni caso, erano soggetti ad una gran pressione da parte delle mafie che facevano tutto il possibile affinché la revisione fosse superata in ogni caso.
La situazione delle prostitute italiane preoccupava enormemente Lina Merlin la quale, difatti, scese in politica esclusivamente per battersi e cercare di fare qualcosa riguardo a questa tematica e fu l’artefice principale della approvazione di tale legge.
Il lungo processo di approvazione della Legge Merlin
Esistono leggi che vengono approvate in poche settimane, alcune che tardano mesi ed esistono anche delle altre che possono tardare anni. La Legge Merlin appartiene a quest’ultima categoria ed il suo processo di approvazione iniziò nel momento stesso in cui Lina Merlin entrò in politica nel 1948. Ben 10 anni di dibattiti e discussioni furono necessari affinché finalmente la legge finisse per essere approvata, ed anche se fu tutto un trionfo per la sua artefice principale, segnò contemporaneamente la fine della sua carriera politica dal momento in cui il suo partito le comunicò che non aveva nessuna intenzione di presentare nuovamente la sua candidatura nel collegio di Rovigo, dove era stata rieletta nel 1953, ed alla Camera dei Deputati nel 1958. Questo fatto fu preso come un’offesa personale e lei rispose stracciando la tessera del partito e dichiarando che non desiderava continuare a trattare con politici fascisti, analfabeti e schiavi dello stalinismo.
Ultimi anni di vita della legge Merlin
Dopo il suo ritiro dalla vita politica, Lina Merlin, ormai settantasettenne, ritornò nella sua dimora milanese dove conviveva con Franca Cuonzo Zanibon, la figlia di sua cugina che adottò come fosse una figlia in seguito alla precoce morte della madre.
Quando era 60 enne, già in età abbastanza avanzata, Lina Merlin partecipò energicamente come attivista battendosi a favore di una legge sul divorzio, poi approvata nel 1970.
Quasi dieci anni dopo, nel 1979 ed alla età di 91 anni, la Merlin morì e la sua salma si trova dall’anno 2013 nella cappella del Famedio, sicuramente una zona riservata a personaggi celebri.